Sant'Egidio estate 2020
Il rapporto del progetto “Viva gli anziani!”
Milano - Il programma “Viva gli Anziani!” è stato gestito in partnership dalla Comunità di Sant’Egidio e Fondazione Amplifon nelle città di Roma e Novara e Milano.
Nello specifico la città di Milano l’iniziativa ha fatto da apripista, per testare la possibilità di sviluppare in futuro un programma di lungo periodo anche nel capoluogo lombardo.
Le attività si sono svolte tra luglio e ottobre con l’obiettivo di sostenere in maniera concreta gli anziani delle tre città. Il progetto ha puntato sulla domiciliarità delle cure per disegnare un nuovo modello di assistenza. Una risposta concreta per contrastare la solitudine e l’isolamento della popolazione anziana e per prevenire i disagi legati al caldo estivo.
Presentiamo di seguito i risultati del progetto “Viva Gli Anziani”, in riferimento alle tre città coinvolte e ai quartieri di riferimento.
Roma
Abbiamo attivato un sistema di sistema di vigilanza attiva, sia telefonica che di persona che ha consentito di raggiungere ottimi risultati in termini di prevenzione di situazioni di isolamento, e soprattutto sostiene gli anziani nelle loro abitazioni e nelle loro comunità secondo un’ottica di welfare diffuso e sussidiario.
In tutta la città di Roma abbiamo coinvolto 20 volontari, raggiungendo in maniera telefonica più di 672 anziani ed effettuando un totale di 595 visite domiciliari.
Fondazione Amplifon ha contribuito anche a finanziare alcuni generi alimentari di prima necessità per gli anziani in difficoltà economica e ad organizzare le attività di socializzazione estive.
Novara
Oltre alla campagna estiva “Sole sì soli no!”, è stato possibile realizzare alcuni 12 eventi sul territorio come brevi momenti di festa con interventi musicali di alcuni giovani e piccole merende confezionate singolarmente, in un clima di attenzione alle misure di prevenzione anti Covid.
Questi momenti sono serviti a ricostruire spazi di incontro e di fiducia tra gli anziani spaventati e colpiti in prima persona dalla pandemia.
Grazie al monitoraggio sono stati raggiunti ben 1.489 senior e con il contributo di Fondazione Amplifon si è completata la costruzione della sede locale del programma!
Milano
Le attività sviluppate nel quartiere Corvetto hanno riguardato in primo luogo un lavoro di diffusione dell’informazione capillare in tutto il quartiere, sia della possibilità di essere raggiunti da un supporto di monitoraggio attivo, sia delle informazioni di base per la prevenzione degli effetti del caldo.
Successivamente sono stati organizzati anche piccoli incontri nei cortili dei palazzi (limitati nel numero dei partecipanti a causa delle restrizioni date dalla prevenzione alla diffusione del virus Covid-19) in cui molte persone hanno colto l’occasione per conoscere operatori e servizio.
Infine, i meccanismi di passaparola sono stati estremamente efficaci per contribuire al raggiungimento dell’obiettivo di 100 persone coinvolte con le attività del progetto, che nell’arco dei quattro mesi di progetto hanno beneficiato del monitoraggio telefonico.
Il contributo di Fondazione Amplifon è stato fondamentale per permettere il monitoraggio telefonico di tutti i senior coinvolti, oltre che a rendere unici i micro-eventi.
Graziella ha 89 anni e vive da sola; è ipovedente e ha problemi di deambulazione; durante i mesi del lockdown chiama la Comunità di Sant’Egidio perché non può uscire a fare la spesa e non ha nessuno che lo faccia per lei. Al telefono piange disperata dicendo che non ha nessuno su cui contare.
Un volontario del Programma, Vittorio, la raggiunge a casa, prende la lista della spesa, va al supermercato di sua fiducia e le consegna la spesa a casa.
Graziella ringrazia stupita che tutto questo sia stato possibile…. I giorni seguenti chiama spesso il numero del Programma e fa amicizia con chi le risponde al telefono. Nel mese di agosto nel suo palazzo non c’è nessuno e lei si sente più sicura se qualcuno degli operatori di Sant’Egidio la chiama ogni giorno.
Per questo si alza il livello del monitoraggio e Graziella viene chiamata quotidianamente.
Una nuova difficoltà per Graziella
Graziella deve essere operata ad una cataratta e ci chiede di aiutarla nella pre-ospedalizzazione e il giorno dell’operazione.
Ha bisogno di fare una cura preparatoria a cui non può provvedere da sola: un’iniezione di eparina per 5 giorni.
Gli operatori del Programma trovano allora un’infermiera volontaria per questa necessità e la accompagnano il giorno dell’operazione.
Ormai Graziella è conosciuta da tutti i volontari: quando chiama si riconosce subito la sua voce e le sue richieste sono indirizzate agli amici più stretti: Vittorio, Grigorji e da ultimo Gianfranco, un giovane pensionato che si offre di farle da autista ogni volta che lei ne abbia bisogno.
Salva la tua copia
Pensa all'ambiente! Stampa la tua copia solo se necessario